Questo è il sito della 5gg del Carso 2016, manifestazione di orienteering svolta a Trieste nel settembre 2016.
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Turismo

carso autunno

Il Carso triestino (in sloveno Kras) è un altipiano roccioso calcareo che si estende sopra la città di Trieste, noto soprattutto per la sua vicinanza al mare e alla montagna. Alcuni dei paesi che lo compongono sono abitati dalla minoranza slovena.

La zona è caratterizzata da rocce calcaree molto solubili come i calcari e le dolomie e da rocce evaporitiche. I carbonati e le evaporiti sono rocce costituite da minerali molto solubili in acqua, che per questo motivo vengono facilmente modellate dall’acqua delle precipitazioni. Anche le gocce di pioggia riescono a sciogliere la roccia su cui cadono e scavano dei solchi, talvolta molto profondi. Caratteristiche in superficie sono le doline: depressioni a forma di imbuto profonde da 1 a 30 metri e larghe fino a centinaia di metri. Grotta GiganteNei paesaggi carsici non vi sono fiumi o torrenti in superficie; i corsi d’acqua si trovano in profondità e, dopo un percorso interamente nel sottosuolo, riaffiorano in superficie. Un esempio è il corso del fiume Timavo, nel Carso triestino: dopo un percorso in superficie, nei pressi di San Canziano, il fiume si riversa nel sottosuolo e riemerge 40 km dopo nei pressi di Monfalcone. Nel sottosuolo sono presenti anche varie grotte: le più importanti sono la Grotta Azzurra e la Grotta Gigante.

   

Trieste

Trieste, la città più interculturale di tutta la regione, viene chiamata anche "piccola Vienna sul mare" a causa della sua storia legata a filo doppio con l'Austria (di cui era la seconda città più importante, grazie al suo porto, fino alla Prima Guerra Mondiale). Molte barche a vela sono reperibili nel centro della città insieme a varie vetrine di antiquari, di moda, chiese importanti e tanti altri monumenti. In lontananza dalle rive si intuisce il bianco profilo di Miramare, il romantico castello di Massimiliano e Carlotta d'Asburgo, che insieme al castello di San Giusto, sull'omonimo colle nei pressi della Cattedrale, costituisce una delle attrattive della città. Tanti i linguaggi presenti nei monumenti e nei palazzi: neoclassico, liberty, eclettico e barocco. Ed essi convivono armoniosamente insieme con vestigia romane (in primis il Teatro romano e la Basilica Paleocristiana di via Madonna del Mare), edifici del Settecento e di stampo asburgico. Tanti i traffici che il porto di Trieste accoglie ogni anno, come ad esempio il caffè. Ciò lo porta a essere uno dei più importanti porti del Mediterraneo e il secondo in Italia (dopo quello di Genova). Il caffè a Trieste è legato anche alla cultura letteraria della città: si possono infatti trovare numerosi caffè antichi, locali storici spesso riconosciuti a livello politico,Piazza Unità nei quali si sarebbero potuti incontrare scrittori e poeti come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba. Da vedere anche Piazza Unità, la piazza più grande d'Europa aperta sul mare, e il molo Audace. Come già detto sopra numerose le culture e le religioni presenti: ad esempio oltre alla religione cattolica con i suoi monumenti (la cattedrale di San Giusto), da secoli trovano qui ospitalità, tra le altre, la chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, la più antica della città.

Cattedrale di San GiustoCaffè San Marco
 

Gradisca d'Isonzo

Gradisca d’Isonzo è un piccolo borgo vicino alla città di Gorizia. Le prime testimonianze storiche dell’esistenza di Gradisca si hanno nel 1176 quando la città compare espressamente in un importantissimo documento del Capitolo di Aquileia. Durante il periodo romano e longobardo il territorio probabilmente era abitato ma, in epoca medievale si trovava ad essere in mezzo tra gli scontri tra i Conti goriziani e i Patriarchi di Aquileia. Appena nel 1420 la soluzione si risolverà con l’occupazione di tutto il Friuli da parte della Repubblica di Venezia. Per fronteggiare le continue incursioni dei turchi che cercavano di conquistare il territorio della Repubblica di Venezia attraverso il suo confine orientale, la Serenissima decise di erigere una linea difensiva lungo il fiume Isonzo. Nel 1500 l’originaria difesa si trasformò in una fortezza dotata di una maestosa cinta muraria. Al suo interno si stabilì sia il comando militare sia una comunità civile con la Chiesa e la Casa del Provveditore. Visita il mio blog: http://www.fotocomefare.com. Troverai tutorial su fotografia e fotoritocco scritti in maniera comprensibile a tutti.Nel 1511 Gradisca viene conquistata dall’Austria. Con Napoleone, di cui si ricorda il pernottamento presso il Palazzo de Fin-Patuna, anche Gradisca, sia pure per breve tempo, subì due volte l’occupazione francese, prima di ritornare, nel 1813, alla Casa d’Asburgo. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, Gradisca venne a trovarsi proprio a ridosso del fronte posto sulle alture carsiche, oltre il fiume Isonzo. Per questo motivo, nell’ottobre del 1917, durante la ritirata di Caporetto, la città venne devastata dall’esercito in fuga. Si salvarono poche case del centro storico e la Chiesa dell’Addolorata. Il 6 gennaio 1921, gli accordi di pace, che seguirono la sconfitta dell’esercito austro-ungarico, stabilirono l’annessione di Gradisca al Regno d’Italia. Nuovamente il 12 settembre 1943 Gradisca visse sulla sua pelle un conflitto mondiale, infatti fu occupata dall’esercito tedesco. In quei territori, e anche a Gradisca, molti cittadini si arruolarono nella resistenza mentre anche le bombe alleate non risparmiarono la cittadella. Il 29 aprile 1945 Gradisca fu sgombra dalle truppe tedesche e il 5 maggio un ufficiale inglese, insediatosi nel palazzo comunale, divenne primo governatore militare della zona di Gradisca. Solo più tardi, nel settembre del 1947, Gradisca fu riconsegnata all’Italia. Da allora la città vive normalmente la sua vita quotidiana ed è inserita nella provincia di Gorizia.



© Foto Carso in autunno, Grotta Gigante, Piazza Unità d'Italia a Trieste: Anja Cop Trieste
© Foto Castello di San Giusto: Milani
© Foto Cattedrale di San Giusto: Paolo Tosolini
© Foto Caffè San Marco Trieste: Kikki99 by Flickr
© Foto Ponterosso Trieste: Alessandro Comuzzi
© Foto Teatro di Gradisca: Alberto Cabas Vidani